di Michele Pirro
Nel recarsi al cinema per vedere il nuovo lavoro di Christopher Nolan si ha sempre un hype che rischia di condizionare lo spettatore nel vivere e giudicare i suoi film, perché la cosa più complessa per un regista di fama mondiale è riuscire a mantenere uno standard qualitativo pari se non superiore alle pellicole precedenti. Anche questa volta il regista britannico non delude il suo pubblico, confermandosi un fuoriclasse.
Oppenheimer, uscito negli Stati Uniti il 21 Luglio 2023 e nelle sale italiane il 23 Agosto 2023, tratta della vita di colui che si autodefinì “distruttore di mondi”, in quanto padre della prima bomba atomica, ovvero Julius Robert Oppenheimer, celebre fisico statunitense.
Ambientato tra il 1926 e il 1945, la pellicola racconta del giovane ventiduenne dottorando preso dai suoi studi presso la facoltà di Cambridge. Ultimati questi ultimi, lo stesso incontra il fisico teorico Werner Heisenberg in una conferenza in Svizzera per poi rientrare in patria per insegnare meccanica quantistica presso l’Università della California. Durante questo periodo conoscerà la sua futura moglie “Kitty”, biologa ex comunista, intraprendendo nel contempo una relazione con Jean Tatlock, membro del Partito Comunista degli Stati Uniti. Nel 1939 la Germania Nazista fece passi da gigante riguardo la ricerca sulla fissione nucleare, spingendo così Robert e gli altri fisici a replicare ed amplificare i risultati fino allora ottenuti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1942 il colonnello Groves viene incaricato di allestire un Think Tank di esperti a cui viene richiesto di sviluppare la bomba atomica. Ad Oppenheimer viene affidata la direzione del “Progetto Uranio” (ribattezzato Manatthan) che ebbe compimento con il primo test ufficiale denominato Trinity a Los Alamos, nel deserto del New Mexico.
Centottanta minuti nei quali non viene solo raccontata la vita del noto fisico a cui il Time dedicò la copertina l’8 Novembre 1948, ma in cui vi sono contenuti filosofici, storici, ideologici, politici e geopolitici, etici e morali. Nella prima parte bisogna munirsi di pazienza e concentrazione per essere sul pezzo e seguire tutte le dinamiche e gli intrecci che un momento storico di tale portata richiede. La seconda è un’esplosione di emozioni suscitate dal genio di Nolan attraverso diverse scene cruciali, ponendo domande e riflessioni oggi ancor più fondamentali rispetto la direzione che l’uomo sta prendendo. Forse non è un caso che il film abbia diffusione in questi tempi in cui gli equilibri globali sono appesi sul filo del rasoio. Proprio per questo sarebbe opportuno, dopo i titoli di coda, trovarsi con chi ha visto il film intorno ad un tavolo e discutere, tra un panino ed una birra, su tutto ciò che la storia ci ha insegnato ed il futuro può riservare. Un sano confronto porterebbe ad una maggiore consapevolezza nell’opinione pubblica sui rischi attuali del conflitto NATO-Russia-Ucraina oppure riflettere filosoficamente in una sorta di “Agorà” sulla natura folle e per certi versi crudele dell’uomo. In fondo è quello che l’opera di Nolan si propone di fare, oltre il grosso incasso di già oltre 850 milioni di dollari, primo posto per un film sulla seconda guerra mondiale.
Arricchisce il tutto l’importante cast che ha in Cillian Murphy (R. Oppenheimer), R. Downey Jr (L. Strauss) e Matt Damon (L. Groves) le punte di diamante, ma non da meno sono le interpretazioni femminili di Emily Blunt (Kitty) e Florence Pugh (J. Tatlock) oltre le piccole parti assegnate a Rami Maleck (D. Hill) e Gary Oldman (Presidente Truman).
Ottima sceneggiatura e montaggio, apprezzabili scenografia e fotografia. Sicuramente il film non presenta ritmi alti, ma per la tematica affrontata risultano comunque scorrevoli anche ad un pubblico abituato a film meno impegnativi. Un piccolo suggerimento che può aiutare in questo senso sarebbe quello di recarsi al cinema già informati sui fatti storici accaduti, affinché si possano digerire meglio dialoghi e vicende. Sicuramente non andate a vederlo dopo una giornata impegnativa di lavoro. Oppenheimer dunque si candida a vincere diversi Oscar pertanto è un film imperdibile, sicuramente tra i più importanti del 2023. Buona visione e buona Agorà.
(8 settembre 2023)
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