10.2 C
Roma
mercoledì, Febbraio 5, 2025

“Le Buttane” di Aurelio Grimaldi, quando c’era ancora qualcosa da dire

-

di E.T.

Spaccato di una società costretta a vivere di espedienti e spesso del commercio della propria pelle, tratto dal libro omonimo, questa deliziosa pellicola del coraggioso, ma non abbastanza, Aurelio Grimaldi, esce nel 1994 ed è recitato per buona parte in lingua.

Girato con gusto raffinato, con citazioni musicali molto colte – una cantata di Vivaldi interpretata da Emma Kirby – e (purtroppo) il solito luogo comune dell’anziano omosessuale colto che ha una relazione con un giovane bellissimo e dannato che poi lo ammazzerà (trappola-cliché sulle relazioni omosessuali nella quale il cinema di Grimaldi spesso è caduto). Il resto è divertimento puro per l’occhio dello spettatore esperto che conosce le dinamiche del set ed è un lungo viaggio nell’Italia profonda, quella del sud fatto di stratagemmi, per lo spettatore che ama il cinema italiano che i critici colti chiamano di ricerca, a basso costo, girato in un bellissimo bianco e nero, con le attrici che ricalcano e distruggono cliché sociali creati dai clienti delle prostitute per salvare l’inno fascista del dio, patria e famiglia (“L’argent sil vous plaits”, pronunciato come l’abbiamo scritto, dice Bonuccia al cliente prima di salire sul vespino divertendosi come una scema, senza sapere che sarà quasi ammazzata a botte) che cede alla momentanea erezione prima di tornare fascista.

Il film si dipana tra storie tragicomiche – una Ida Di benedetto irresistibile che finisce per fuggire col giovane cliente tunisino che la rende vedova per amore – drammi irrisolti, donne preda di sette religiose con la mania dei campanelli che si trovano di fronte una sfrontata che ricorda loro che lei fa l’amore proprio come lo fanno loro, loro solo che lei è giudicata “pulla, bottana e vastasa!” e poi offre loro un piatto di pasta…

Miserie e generosità umane in 85′ di pellicola che parte dall’eccellente scrittura del libro di Grimaldi che riesce a non incepparsi per lo schermo. Il cast è ottimo, e spesso i non professionisti lavorano meglio dei mestieranti regalando un siciliano meraviglioso. E anche questa è storia antica.

 

 

(12 agosto 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 



POTREBBERO INTERESSARTI

Pubblicità